Ho visto il risultato nazionale, che nonostante tutto è molto migliore del deludentissimo risultato del nostro ai Granai (quasi il 25% in meno), e del sostanziale pareggio del Todis, che invece, negli anni, era sempre cresciuto.

Poco fa ripensavo agli sms ed alle mail che ho inviato a quelli che, tra i miei volontari, mi hanno contattato per sapere del risultato. Le prime risposte, sabato sera e ieri mattina, erano piene di delusione e anche un po’ di rabbia, soprattutto per le tante circostanze negative che hanno condizionato la Colletta, in primis il fatto che il sabato precendente, nello stesso iper, ci fosse stata un’altra colletta, poi l’udienza del Papa agli universitari di Roma, che mi ha sottratto una bella fetta di volontari, ed infine la splendida giornata di sole (essendo previsti, per il giorno dopo, pioggia, vento, freddo e – ci mancava – pure il blocco auto per la prima delle domeniche anti-smog) che ha dirottato i clienti verso lo shopping nelle vie del centro, rimandando a domenica la spesa.

Ieri mattina sono tornata all’iper per fare la spesa, e c’era talmente tanta gente che era impossibile entrare nel parcheggio, e anche trovare un posticino nelle via adiecenti è stata un’impresa. Aggiungi la stanchezza, le gambe doloranti dopo 14 ore passate praticamente in piedi (ormai ho una certa età…), insomma, uno sguardo positivo non era proprio facile, soprattutto pensando al caos che mi aspettava stamattina al lavoro. Ed un pensiero, neanche tanto in fondo al cervello, faceva capolino: non sarebbe forse il momento di passare la mano, lasciando a qualcuno – più giovane – un peso che è sempre più oneroso? non sarebbe stato più utilie, invece di andarmi a massacrare per una giornata intera, dare una mano per qualche ora e non rimandare alla domenica le incombenze domestiche, così da ritagliarsi una giornata di sacrosanto riposo?

Il caos di stamattina, al lavoro, ha cancellato tutto, mi ha impedito di pensare a quello che era successo sabato. Poi, mentre mangiavo un panino veloce, ho raccolto le idee, e probabilmente complice il fatto che le mie gambe ed i miei piedi hanno smesso di lamentarsi, finalmente ho visto le cose sotto un’altra luce, finalmete sonono emersi quei piccoli grandi segni che ogni anno mi convincono che vale la pena, che il tempo e la fatica non sono specati.

E’ vero, sabato l’iper era molto meno affollato del solito, molta gente ci ha risposto male, urlando quasi, infastidita dal fatto che fossimo lì a chiedere, ad una settimana di distanza dalla precedente colletta. Per non dire di quelli che hanno sollevato perplessità per i noti servizi de Le iene e Striscia la notizia (ma quasi tutti quelli che ci hanno accennato la questione, poi alla fine qualche scatoletta ce l’hanno comunque donata). 

Ma nonostante questo, come fai a non pensare a tutti quelli che hanno preso il volantino e la busta sorridendo, a quelli che ci hanno addirittura riconosciuto e ci sono venuti incontro per prendere volantino e bustina prima ancora che noi aprissimo bocca, a quelli che ci hanno interrotto dicendo “Certo che so cos’è la Colletta, datemi la bustina” (e qualcuno ha anche aggiunto persino “Sono venuto oggi apposta”), a quelli che all’uscita, al nostro “grazie” hanno risposto con “no, grazie a voi” (e dal tono era chiaro che non fosse una frase di circostanza) o a quelli che mentre erano in fila alla cassa ci hanno chiesto altre bustine.

Insomma, ho avuto la netta impressione che, quest’anno, di sicuro sono diminuiti i clienti dell’iper, di sicuro le donazioni che abbiamo ricevuto sono state, rispetto al passato e salvo rare eccezioni, più contenute sia come quantità che come qualità (poco olio ed omogeneizzati, tanti legumi, pelati e pasta), ma la percentuale dei donatori rispetto al totale dei clienti era più alta.

Ecco, a questo pensavo poco fa, e mai come quest’anno mi sembra sia vero quello che sempre ci diciamo, che non siamo determinati dal risultato. Mentre trascrivo i dati dei volontari cerco di attaccare le facce ai nomi, e ripenso a quel gruppone di 30 studenti che mi è piombato tra capo e collo sabato mattina, praticamente senza preavviso: come ti ho accennato al telefono temevo che fossero venuti solo per il credito formativo (ma poi ho scoperto che neanche sapevano del credito) o perchè il loro preside aveva detto che avrebbe giustificato l’assenza, ero sicura che sarebbero spariti dopo mezz’ora al massimo, che mi avrebbero dato più problemi che aiuto; invece sono stati bravissimi, si sono adattati a tutti i ruoli, sono quelli che, più di tutti, si sono beccati gli improperi dei clienti infastiditi da “l’ennesima colletta” (quasi tutte le altre collette si tengono solo la mattina); alcuni – pochi – si sono dileguati dopo un paio d’ore, la maggior parte è rimasta tutta la mattina e alcuni fino al primo pomeriggio, un gruppetto è addirittura tornato per aiutarmi la sera, e soprattutto alcuni sono venuti persino a ringraziarmi.

Insomma – perdona il paragone – quel gruppo di liceali è stato l’imprevisto che è diventato spettacolo, che vale molto di più dei tanti quintali in meno… e anche della mia stanchezza e dei miei piedi doloranti!

Il celebre fumetto dedica la sua storia di copertina all’iniziativa del Banco Alimentare. Tutta Paperopoli coinvolta, perfino la Banda Bassotti

Anche Topolino invita a fare la Colletta alimentare. La raccolta che si svolgerà sabato 30 novembre in oltre 10 mila supermercati è la storia di copertina del celebre fumetto da oggi in edicola. Si intitola “Paperopoli e il sapore buono del cibo in dono” e racconta la vicenda di Zio Paperone e del suo cruccio per il tanto cibo andato sprecato dai suoi supermercati.

topolino-colletta-alimentare2Una storia disegnata da Alessandro Perina e basata su un soggetto e una sceneggiatura di Augusto Marchetto che coinvolgerà tanti personaggi dell’universo disneyano (perfino la Banda Bassotti).
Lo stesso numero è poi arricchito da alcune pagine informative, nelle quali si racconta che «il cibo è prezioso e non bisogna sprecarlo» e si ricorda, appunto, che il 30 novembre è «la Giornata Nazionale della colletta alimentare».

Come ci ha raccontato Andrea Giussani, presidente della Fondazione Banco alimentare onlus, «la Colletta alimentare è un gesto semplice che fa riscoprire a un popolo intero la gioia di donare e rispondere al bisogno delle persone, che parte dalla spesa e arriva più in profondità».
Quest’anno «il bisogno è ancora più graffiante perché la crisi ha aggravato la povertà alimentare nel nostro paese».